chi sono | Alessio Brandolini |
che cosa ho scritto |
Il male inconsapevole Il Ramo d'Oro Editore, Trieste, 2005 (Finalista al "Premio Sandro Penna") |
Nove poesie, da Il male inconsapevole
lette dall'autore
durante la trasmissione di Radio3
"Fahrenheit":
"Un sorso d'aceto", 3 marzo 2006
"Quello che non merito", 13 aprile 2006
"Deltaplani", 24 maggio 2006 e 3 ottobre 2008
"Fuoco amico", 30 giugno 2006
"Il percorso dimenticato", 12 luglio e 24 ottobre 2006
"Con il vetro nelle mani", 2 agosto 2006
"Canto di fine anno", 13 settembre 2006
"Largo Preneste", 29 novembre 2006
"Non dirmi che non godo", 9 gennaio 2007
"Largo Preneste", da Il male inconsapevole
letta dall'autore il 13 luglio 2008
al Festival Pigneto di Teatro Popolare
con il Deli Trio
Sette poesie da Il male inconsapevole tradotte in francese da Viviane Ciampi
Cinque poesie da Il male inconsapevole tradotte in portoghese da Vera Lúcia de Oliveira ("poesia.net")
Tredici poesie da Il male inconsapevole tradotte in sloveno da Jolka Milič ("Fontana"-2006 e "Locutio"-2010)
Dieci poesie da Il male inconsapevole tradotte in sloveno da Jolka Milič ("2000")
Tre poesie da Il male inconsapevole tradotte in spagnolo da Rafael Courtoisie ("Nómada")
Quattro poesie da Il male inconsapevole tradotte in spagnolo da Rafael Courtoisie ("Sibila")
Il risvolto di copertina, di Gabriella Musetti
"Il male inconsapevole" appare una vasta esplorazione della sofferenza umana, quella vicino a noi, che scorgiamo all'angolo della strada, quella che osserviamo dagli schermi mediatici onnipresenti, quella che avveriamo dentro di noi, ma non riconosciamo più nostra in una alterità ormai consumata. Il bisogno di dire questo male che ci attreversa porta Alessio Brandolini a scegliere la scrittura perché la voce non ha più riscontri, tanto è usurata e sconfitta e fondamentalmene allo sbando. Una scrittura piana, quasi distaccata dagli oggetti che rappresenta, perché più lucida e precisa è l'immagine, più forte il dolore che mostra, senza affanni emotivi che distraggano. |
Una scelta di testi della raccolta (che comprende La polvere degli occhi e Il male inconsapevole) con alcune traduzioni in spagnolo di Verónica Becerril (inedite) |
La ribellione consiste nel guardare una rosa Alejandra Pizarnik
Da anni non ci riconosceva
Se sto solo mi confondo con un altro Ogni anno ha il suo lato farsesco il ghiaccio che inizia a spezzarsiTi sto sopra e sanguino per conoscerti eri così diversa fino all'altro giorno. Ora siamo tra quelli che possono soltanto ricordare i corpi fusi nel bagliore del piacere. Il sonno arriva non richiesto e porta il sorriso, il tono rauco della voce quel modo stravagante di piegare il viso. |
IL MALE INCONSAPEVOLE
E non sono io che soffro ma l'altro Jorge Eduardo Eielson
giuro che oggi la smetto di mentirmi addosso. ecco, vedi, mi spoglio e vado a letto prima del previsto e non mi alzerò al mattino per mischiare il mio canto a quello dei corvi o al nero cemento della periferia romana. prima o poi lo chiudo il quaderno. sì, quello che da solo scrive le storie e i versi sulla mia lingua. sbuccia la morbida carne del cuore. il male lacera le viscere e s'inventa frasi e parole alle quali poi, per decenni, si rimane aggrappati. inconsapevolmente ce ne andremo da noi stessi e dalle spaccature della notte non passerà più aria, né luce. ci mangerà il pane impigliato alle dita, ci berrà il silenzio nascosto negli occhi. ce ne staremo fuori dallo sguardo che sostiene la falsa armonia degli uomini-fratelli. per questo restiamo qui, e lenti camminiamo a piedi nudi sulla terra e parliamo come non abbiamo mai fatto. presto la smetteremo d'accarezzarci e sorridere all'erba di vetro che sfregia la pelle delle gambe e delle braccia. L'urgenza |
Il sole in un buco
Cieco dalla nascita e solo Poi ci fu un tremendo acquazzone Allora lo storpio si mise a correre Per questo il sole uscì dal nostro mondo Largo Preneste ad Armando Romero
Hanno cicatrici ovunque e lo sguardo che si dilata Qui nell'inferno rimangono quelli che tutto |
El sole en un pozo
Ciego desde su nascimiento y solo Luego vino un chaparrón tremendo Entonces el lisiado se puso a correr Por eso el sol se fue de nuestro mundo Plaza Preneste para Armando Romero
Tienen cicatrices por todas partes y la mirada que se dilata Aquí en el infierno permanecen aquellos que todo |
(Senza uscita, di Stefano Cardinali)
Notte di Natale
Si pentì d'essersi pentito e un istante dopo Dalle piccole cavità veniva fuori peccato non aver pensato a mettere musica di Corelli o di Vivaldi, per esempio "La tempesta di Mare". Ora tutta la sua forza era scivolata in un pozzo etrusco e le mani non sapeva dove fossero. per questo era inutile provare a mettersi seduti sulla sponda del letto. davanti a sé non c'erano pareti dove appoggiarsi, né scalini da scendere. però questa volta non si pentì d'essersi ammazzato. anche se gli venne da pensare che era sudicio lasciarla così, la vita, con uno stridìo immorale da violoncello scordato. Certo, pensò, quello non era per niente un bel concerto "Fatto per la notte di Natale". poi: Ora non ho più tempo, disse all'ombra in attesa. Quello che non merito
Dentro di noi ci sono i pali delle luci Più in alto trovo la sabbia e l'allegra Quello che resta degli occhi. |
Saccheggi
Tra le pietre delle case e delle strade ci sono i volti Ho trascorso gli anni della giovinezza a registrare Da sempre si commettono delitti per scuotere un dio Tra le pietre delle case e delle strade ci sono i volti Sfregio le pareti i soffitti le tende i quadri i colori a Rafael Courtoisie |
Saqueos
Entre las piedras de las casas y las calles están los rostros Me he pasado los años de la juventud registrando Desde siempre se cometen crímenes para conmover a un dios Entre las piedras de las casas y las calles están Tajo las paredes, los techos, las cortinas, los cuadros, los colores para Rafael Courtoisie |
Cieco nel cuore
Voglio stare senza di me in un vicolo cieco Con le pupille spoglie smussate dalla febbre Desideri il freddo luminoso delle statue dei sogni Dicembre 04
Atolli sommersi dall'acqua marina È l'inferno. Dopo l'acqua ritorna All'aeroporto
Con le miscele sporche non ti stacchi Con le tue trame assurde e i sogni ... il continuo susseguirsi di ferite e mutilazioni non è un gioco. coesisti a fatica con la perversa illusione di sottrarti ai colpi, agli attacchi del destino. resti immobile negli anni senza fare troppe acrobazie. ti attacchi dove puoi, però ci sono mani che allentano la presa. soffri e godi nel timore d'avere ancora vent'anni. d'esserti padre e stare rinchiuso nella piccola stanza dei Crociferi a rigirarti in un letto senza materasso, né lenzuola. ad aspettare impaziente l'abbraccio notturno con la fontana di Trevi. nell'ottimismo a ogni costo c'è puzza di bruciato, di morti cancellati o nascosti. di rinuncia al sogno, a capire fino in fondo il dolore. ma la speranza è il chiodo che regge la croce, e in qualche modo la rinsalda. Forse per questo trascorro le notti all'aeroporto Un sorso d'aceto
Sono mesi che ritocco la tela che scuote Avevo sete ed ho bevuto il tuo aceto Sulla notte non aggiungo altro. Il percorso dimenticato
Una persona scomparsa in un numero Pessima idea, la tua, di pungermi Per questo ti suggerisco la sospensione Non dalla rosa che si spoglia |