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Sordomuta di Jorge Boccanera LietoColle Faloppio (Como), 2008 a cura di Traduzione con Titolo originale: Sordomuda |
Intervista a Jorge Boccanera, di Verónica Becerril
(Radio Vaticana, 29 ottobre 2008)
MOTIVAZIONE DEL PREMIO INTERNAZIONALE DI POESIA CAMAIORE (XXI Edizione) AL POETA ARGENTINO JORGE BOCCANERA PER L’OPERA SORDOMUTA (LietoColle, 2008)
Grazie ai due brillanti traduttori: Verónica Becerril, spagnola, e all’italiano Alessio Brandolini, ci viene recapitato un inatteso dono, indirizzato al Premio Camaiore. Concerne un’opera di uno fra i maggiori poeti argentini contemporanei: Jorge Boccanera. Il suo titolo è Sordomuta (LietoColle, 2008), raccolta risalente al 1991, scritta durante l’esilio in Messico dell’autore. Opera spavaldamente tradotta nella lingua italiana, laddove la versione mantiene il timbro incandescente, azzarderei sanguigno, della lingua ispanica. “Sordomuta” agisce come personaggio romanzesco, pare un’Euridice elettrica che fa lampeggiare ogni poesia di Boccanera. E se Orfeo è il cantore, ed Euridice la musa, potrebbe darsi che la musa dell’ispirazione odierna abbia cambiato indirizzo, per quel voltafaccia criminale di Orfeo, data quell’inversione a U, severamente proibita. Credo che Boccanera insceni questo dramma nella sua affascinante raccolta, facendoci ascoltare grande poesia “teatrale”. Prima viene la poesia del mito: argomento forte, poi Euridice. “Sordomuta” verrà sostituita dalla tecnica, unita alla contemplazione del lutto. Per indispettire il poeta Sordomuta parla per sotterfugi come tutte le figure problematiche/emblematiche. Essa esprime il dramma creativo di tutta la poesia del secondo novecento: in questa poesia si gioca con l’amore impossibile e stilisticamente si ascoltano le onomatopee dei sentimenti. Se dovessi indicare un ascendente prossimo a questa raccolta poetica farei il nome del grande poeta surrealista André Breton; e precisamente Poisson Soluble. Questa è una poesia dalla potenza teatrale, che viene avanti al lettore come un boxer, che fa a pezzi i modi anodini delle evanescenze fatue, mentre commuove il lettore con la sua travolgente passione narrativa.
L’Argentina non sarà un luogo di castelli gotici, ma i fantasmi migranti si ambientano in un vuoto crudele, spaziale e climatico, nella lingua sanguigna parlata da Sordomuta. A pagina 43, ecco un verso che ogni poeta vorrebbe invidiare: Il silenzio è il guanto di una voce?
Un verso assoluto che non dimenticheremo più. Jorge Boccanera invoca la musa nell’invisibilità, la richiama come il cane nelle lontananze della pampa. Questa scrittura originale ci sorprende quando rappresenta la poesia sulla pagina come sul palcoscenico, inscenando un meraviglioso teatro barocco, e con la sola magia linguistica evocatrice realizza il capolavoro. Valentino Zeichen |
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Otto poesie dalla raccolta
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Jorge Boccanera nasce nel 1952 a Bahía Blanca precisamente nel porto di Ingeniero White, nel sud di Buenos Aires, dove vive una numerosa popolazione di immigrati italiani. Nel 1962 si trasferisce con la famiglia nella capitale argentina. I suoi nonni paterni sono di origine italiana, provengono da Recanati. Dopo il colpo di stato militare (marzo 1976) si vede costretto all'esilio nel giugno dello stesso anno. Durante la feroce dittatura soggiorna a lungo in Messico e in Centroamerica. Torna in Argentina nel 1984. Alla fine del 1989 si trasferisce in Costa Rica e vi resta fino al 1997. Attualmente vive tra Buenos Aires (coordinatore della cattedra di Poesia Latinoamericana all'università nazionale) e San José, in Costa Rica ed è collaboratore fisso di molti periodici e riviste, sia in Argentina che all'estero.
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Il libro Sordomuta di Jorge Boccanera (2008, LietoColle, pp. 138, euro 13) lo si può acquistare nelle librerie fiduciarie dell'editore LietoColle o direttamente in rete presso il sito dell'editore o in queste librerie on-line: |