Trasparenti, laceranti e spesso ingegnosi, dispiegati in una delle sequenze più rilevanti della lirica contemporanea, i testi poetici di Ruta Dos di Daniel Calabrese sono, prima di tutto, un trionfo della poesia intesa non come arte delle parole bensì di quello che le parole non hanno mai potuto dirci. Il libro traccia un itinerario che è al contempo geografico e mentale, metafisico e biografico, per innalzarsi a grande metafora della vita e dello smarrimento. (...) Con un linguaggio misurato, preciso, di una bellezza che non cede mai all’ostentazione, come le correnti di quei grandi estuari che per la loro enorme portata sembrano appena muoversi e tuttavia possono demolire ogni cosa se qualcuno prova a bloccarli, Ruta Dos (pubblicato in Cile nel 2013) conferma che l’opera poetica di Daniel Calabrese è tra le più mature e rilevanti. Il libro, insieme ad altre vette liriche, è una dimostrazione della potenza e della originalità della poesia latinoamericana dei nostri tempi, della sua impressionante capacità di rinnovarsi, della sua solennità dolorosa e possente.
DANIEL CALABRESE è nato in Argentina, a Dolores (provincia di Buenos Aires) nel 1962, ma da tempo vive in Cile. Ha pubblicato i libri di poesia: La faz errante (1989, Argentina, «Premio Alfonsina Storni»), Futura Ceniza (1994, Spagna), Escritura en un ladrillo (1996, Giappone, bilingue spagnolo-giapponese), Oxidario (2001, Argentina) e Ruta Dos (2013, Cile, «Premio Revista de Libros»).
Ha partecipato a numerosi festival e incontri poetici internazionali. Suoi testi sono stati pubblicati su riviste e antologie di poesia ispanoamericana. Parte della sua opera è stata tradotta in inglese, giapponese e italiano.
Ha fondato e dirige Ærea, «Annuario ispanoamericano di poesia e traduzione». È direttore delle pubblicazioni di RIL, casa editrice di Santiago del Cile.
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