Non si tratta di accontentarsi di quel poco che la vita (o un singolo minuto) possono offrirci ma di rendergli giustizia e dargli il legittimo risalto perché una scintilla può innescare il fuoco. Essere coscienti che ci sono “altre urgenze” e che nel frattempo la vita, comunque, prosegue ed è solo una parantesi tra due sponde. Così come il viaggio che allontana e poi riavvicina i luoghi, le persone e ci fa scorgere ogni cosa da un punto di vista inconsueto, con distacco “partecipativo” e tutto questo in mezzo a quel vortice dei giorni che è l’unica verità che ci segna e ci identifica. Ecco allora che in Quanto tempo un giorno l’ironia e l’introspezione interiore di Mori Ponsowy si trasformano in saggezza, talvolta in umorismo amaro e duro, mai banale né retorico, o in quella rara e gentile sapienza che ci spinge al centro dei nostri sogni, per viverli ed esplorarli fino in fondo.
Dall'introduzione di ALESSIO BRANDOLINI
MORI PONSOWY è nata a Buenos Aires (Argentina) nel 1967, ha vissuto in Perù, Venezuela e Stati Uniti. Attualmente vive a La Lucila (Buenos Aires). Ha pubblicato i libri di poesia: Enemigos afuera (2001) e Cuánto tiempo un día (2015); i romanzi: Los colores de Inmaculada (2006), Abundancia (2010) e Busco un amigo (2015); il libro di racconti No somos perfectas (2006) e il volume di interviste Mujeres políticas y argentinas (2009). Le sue opere sono state tradotte in diverse lingue. Il suo ultimo lavoro è Okāsan - Diario de viaje de una madre (2019, Argentina). Ha tradotto poeti nordamericani, tra i quali: Sharon Olds e Marie Howe.
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