chi sono Alessio Brandolini
 
che cosa ho scritto

Tredici poesie di Lauren Mendinueta
da La Vocación suspendida (Spagna, 2008 – La vocazione sospesa)
tradotte da Alessio Brandolini

in POETI e POESIA
Rivista Internazionale, n. 20 – Agosto 2010
Direttore Elio Pecora


LO CONTEMPLADO Y SU CONTEMPLACIÓN

Tratar de asir ese hilo invisible que va de lo divino a lo humano:
el trazo del relámpago sobre el agua,
los salones azorados por la música,
la luna que se inclina hacia la marea.
Ser el musgo de un tronco en la noche tardía de la contemplación.


QUEL CHE SI CONTEMPLA E LA SUA CONTEMPLAZIONE

Cercare di afferrare il filo invisibile che va dal divino all’umano:
il disegno del fulmine sull’acqua,
i salotti turbati dalla musica,
la luna che s’inclina verso la marea.
Essere il muschio di un tronco nella notte tardiva della contemplazione.


LA VOCACIÓN PERFECTA

Qué rápido llega el abandono.
Vivir es errar en lo que aprueba el destino.
La realidad nos pide apresurarnos,
cumplir horarios y llegar a la cita
con aquello que no puede estar más solo:
lo humano.
En un mundo asaltado por el tiempo
el olvido es la vocación perfecta.


LA VOCAZIONE PERFETTA

Come arriva veloce l’abbandono.
Vivere è vagare in ciò che decide il destino.
La realtà ci chiede di fare in fretta,
di rispettare gli orari e arrivare all’appuntamento
con quanto di più solo esiste:
l’umano.
In questo mondo aggredito dal tempo
la vocazione perfetta è l’oblio.


ASÍ PASAN LOS AÑOS

Pasan los años,
y aunque la vida me acusa de inmovilildad,
también yo he viajado.
Como una partícula de polvo
he revoloteado por la casa y me he prendido a los libros.
Como un insecto he reposado a la orilla de las acequias,
o simplemente he sido una mujer que de tarde en tarte
ha mirado hacia el mar
buscando barcos olvidados por la neblina
y que vuelven a la memoria,
sin esperanza distinta de la muerte.


COSÌ PASSANO GLI ANNI

Passano gli anni,
e anche se la vita mi accusa d’immobilità,
anch’io ho viaggiato.
Come una particella di polvere
ho svolazzato per la casa e ai libri mi sono afferrata.
Come un insetto ho riposato sul bordo dei fossati,
o semplicemente sono stata una donna che sera dopo sera
ha guardato verso il mare
cercando navi dimenticate dalla foschia
e che tornano alla memoria,
senza una speranza diversa dalla morte.


A LA DOBLE QUE SOY

Hay fotografías en las que no me reconozco.
Mi yo cobarde al mirarlas
me obliga a pensar que existo en una sola
y no en la suma de quien soy
con esa otra que me suplanta en la imagen.
Cuesta creer que la desconocida también soy yo
esa mujer suspendida y fea
con un rostro que sin ser mío no es ajeno.
Entender el mundo bien puede ser eso:
aceptar que soy esa a quien desconozco.


ALL’ALTRA CHE SONO

Ci sono fotografie nelle quali non mi riconosco.
Il mio io vigliacco nel guardarle
mi obbliga a pensare che esisto in una sola
e non nella somma di chi sono
con l’altra che mi sostituisce nell’immagine.
È dura credere che anche quella sconosciuta sono io
quella donna sospesa e brutta
con un volto che senza essere il mio non è estraneo.
Comprendere il mondo può essere anche questo:
accettare di essere colei che non conosco.


LO EXTINTO

Al filo del árbol
bajo la luz nocturna que acompaña lo sensible,
desaparezco en la vasta corriente de la indecisión.
Hablo de la soledad mortal de todo lo poblado por la vida,
sin olvidar que existe la promesa de una paz remota.
El mundo se ha despoblado de repente
y ni siquiera yo he quedado para contemplarlo.


L’ESTINTO

Sul bordo dell’albero,
sotto la luce notturna che accompagna il reale,
mi dissolvo nella vasta corrente dell’indecisione.
Parlo della solitudine mortale di quanto è abitato dalla vita,
senza dimenticare che esiste la promessa di una pace remota.
Il mondo si è improvvisamente spopolato
e nemmeno io sono rimasta per contemplarlo.


CADA DÍA EN OTRO TIEMPO

            A Juana Rosa Pita

He venido a la tormenta,
al ruido espantoso de la estación del tren.
Aquí donde vivo nunca llegará el invierno
con sus hábitos curiosos,
ni tendré necesidad de poseer un hogar.
A veces salgo al muelle
y miro cómo rompe el alba sobre las olas,
cómo se funde color sobre color.
Demasiado pronto
el día abjura de su rumorosa vocación
y enmudece para hacerme hablar.
Desprecio el alarde festivo de la noche
y las ramas del roble
agitadas contra la tormenta.
Nada me obliga a la exclusión:
he vencido mi destierro.


OGNI GIORNO IN UN ALTRO TEMPO

            A Juana Rosa Pita

Sono venuta alla tempesta,
al rumore spaventoso della stazione ferroviaria.
Qui dove vivo non arriverà mai l’inverno
con le sue insolite abitudini,
né avrò bisogno di possedere un focolare.
Talvolta me ne vado al molo
e osservo come l’alba sorge sulle onde,
come si fonde un colore sull’altro.
Troppo presto
il giorno rinuncia alla sua rumorosa vocazione
e ammutolisce per farmi parlare.
Disprezzo lo sfoggio festivo della notte
e i rami del rovere
agitati contro la tempesta.
Nulla mi obbliga all’esclusione:
ho sconfitto il mio esilio.


EL HOGAR, MIS LÁGRIMAS

En el epílogo de mi historia
deseo volver al hogar,
a ese lugar poblado de mundos
donde los viajes son hacia adentro.
Oigo el sonido de las sombras
que sin alma me golpean
ofreciéndome consuelo en lo que ya se ha ido.
Injusto es mi deseo de vivir
pero de nada me sirve saberlo;
persisto y estoy sola
como una imagen huida del recuerdo.


IL FOCOLARE, LE MIE LACRIME

All’epilogo della mia storia
voglio tornare al focolare,
a quel luogo pieno di mondi
dove i viaggi sono verso l’interno.
Sento il suono delle ombre
che senz’anima mi colpiscono
dandomi conforto per quanto già se n’è andato.
Ingiusto è il mio desiderio di vivere
ma a nulla mi serve saperlo;
persisto e resto sola
come un’immagine in fuga dal ricordo.


TAN SÓLO A LO LEJOS

El día se niega a la renuncia, demasiado débil para aceptar morir.
¿Cuánto comprenderé antes de verlo fracasar en el calendario?
Tendría que preguntarle al mundo por mí misma, a este día
que aceptará responder por la naturaleza de mi tiempo;
pero no lo haré, le temo al puro aliento de la mortalidad.
Mañana es octubre y aunque insista
pasará tan sólo a lo lejos como yo misma pasaré por el mundo
decidida a no renunciar, todavía.
A través de las grietas de una realidad que ya no es probable,
habla un mundo en su voluntad sibilino;
lo escucho al tiempo que mi cuerpo se turba
con la inesperada presencia de la música.


SOLTANTO IN LONTANANZA

Il giorno si oppone alla rinuncia, troppo debole per gradire la morte.
Quanto avrò capito prima di vederlo fallire nel calendario?
Dovrei domandare al mondo di me stessa, a questo giorno
che accetterà di rispondere per la natura del mio tempo;
ma non lo farò, perché temo il puro soffio della mortalità.
Domani è ottobre e sebbene insista
passerà soltanto in lontananza come io stessa passerò per il mondo
decisa a non rinunciare, ancora.
Attraverso le crepe di una realtà ormai improbabile,
parla un mondo nella sua oscura volontà;
lo ascolto e intanto il mio corpo si turba
per via dell’inattesa presenza della musica.


LA REALIDAD ALTERADA

8

Aunque caigo todo sigue en su lugar,
¿es que yo misma no tengo importancia?,
¿es que las cosas permanecen ahí para humillarme?,
¿en verdad no poseo nada?,
¿es posible que sea tan libre
como para contestar a todo sí?
Estoy presa y lloro con lágrimas que son de este mundo.

10

Hace frío.
Las ventanas se han roto
y lo que antes era mundo ahora es invasión.

12

Un día como otro
en un principio de siglo igual a otro
el amanecer es violeta en Palma de Mallorca.
Como una lágrima la luz rueda sobre el perfil del cielo.

21

He dado todas estas vueltas para quedarme
instalada en la misma realidad.
El otro sigue en casa
y yo me afano por complacerle.
No me he ido,
no me voy,
no me iré.
No por ahora
cuando empiezo a pensar en mí
como en la sustituta.
Creo que debí contar otra historia.
Esta, en exceso personal y confusa,
no me ha dejado nada.
El error,
más memorable que el acierto,
sondea con largura la verdad.


LA REALTÀ DISTORTA

8

Anche se cado tutto resta al suo posto:
forse io stessa non ho importanza?
Forse le cose restano lì per umiliarmi?
Davvero non possiedo nulla?
Possibile che sia così libera
di rispondere sì ad ogni cosa?
Sono prigioniera e piango con lacrime di questo mondo.

10

Fa freddo.
Si sono rotte le finestre
e quel che prima era mondo ora è invasione.

12

Un giorno come un altro
in un inizio di secolo uguale all’altro
l’alba è violetta a Palma di Maiorca.
Come una lacrima la luce gira sul profilo del cielo.

21

Ho fatto tutti questi giri per rimanere
dentro alla stessa realtà.
L’altro rimane in casa
e io mi affanno per compiacerlo.
Non me sono andata,
non me ne vado,
non me ne andrò.
Non adesso
che comincio a pensare a me
come alla sostituta.
Credo di aver raccontato un’altra storia.
Questa, troppo confusa e personale,
non mi ha lasciato nulla.
L’errore,
più memorabile della riuscita,
esplora a lungo la verità.


LA VOCACIÓN SUSPENDIDA

Para Pierre Klossowski, in memoriam           

No es honesto detenerme tratando de justificar con ideas
lo que es vida en la vocación,
ese algo que está a medio camino entre el color de mi atmósfera típica
y la punta de la realidad.
¿Cómo entender la pasión exclusiva por un oficio
que lo remplaza todo, que todo lo justifica en su complacencia?
Si escribo puede ser que alguna vez devele una verdad
por las rutas adonde me arrastra la sangre.
Soy libre porque estoy presa en el engaño que supone todo misterio.


LA VOCAZIONE SOSPESA

Per Pierre Klossowski, in memoriam           

Non è onesto fermarmi per tentare di giustificare con le idee
quello che è vita nella vocazione,
quel qualcosa che sta a metà strada tra il colore della mia tipica atmosfera
e la punta della realtà.
Come comprendere l’esclusiva passione per un mestiere
che tutto sostituisce, che tutto giustifica nel suo compiacimento?
Se scrivo forse un giorno scoprirò una verità
per le strade dove mi trascina il sangue.
Sono libera perché prigioniera nell’inganno che implica qualsiasi mistero.




LAUREN MENDINUETA è nata a Barranquilla, in Colombia, nel 1977. Ha vissuto nel 2005 in Messico, poi in Spagna, attualmente vive a Lisbona. Ha pubblicato i seguenti libri di poesia: La vocación suspendida (2008, Spagna), Poesía en sí misma (2007, antologia, Colombia), Autobiografía ampliada (2006, Spagna, Messico), Donde se escoge el pasado (2004, Colombia, seconda edizione 2005), Inventario de Ciudad (1999, Colombia, introduzione di Álvaro Mutis), Carta desde la aldea (1998, Colombia). I suoi libri di poesia hanno ricevuto diversi riconoscimenti. Suoi testi sono stati inseriti in antologie sulla poesia colombiana e latinoamericana, tradotti in italiano, inglese, tedesco e russo. Nel 2004 ha pubblicato la biografia di Marie Curie (Maria Curie, dos veces Nobel, Colombia).



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