In Notturna, del poeta argentino Eduardo Rezzano, ci s’imbatte in un sapere mansueto e irriverente su ciò che sta accadendo: il tempo non è lineare e si scombina nello spazio provocando derive e metamorfosi. La parola “notturna” ha più significati, fa pensare a coloro che deambulano al buio, lì dove si mescolano viandanti e poeti. Notturni sono gli animali a caccia di cibo che si nascondono di giorno, notturne le ore di scrittura. Fin dal primo libro c’è una unione dell’elemento umano e di quello animale ma qui s’intrecciano anche gli oggetti e i corpi offrono un allargamento dello sguardo, del pensiero: una forza più grande di quella dei “tremila orsi e diecimila mosche”. Rezzano costruisce una poetica che permette di affermare che questo libro “inzuppa fino agli zoccoli” e aggiungo, usando sempre le sue parole, che “se il linguaggio ci fa umani la poesia ci offre l’antidoto per divenire un’altra cosa”.
Dall'introduzione di SUSANA SZWARC
EDUARDO REZZANO, nato a La Plata (Argentina) nel 1968, è scrittore e musicista. Ha pubblicato i libri di poesia: Ningún Lugar (Argentina, 1999), Gato barcino (Spagna, 2006), no fábulas (Argentina, 2010), Alcohol para después de quemar (Cile, 2012; Argentina, 2014; Spagna, 2016) e Caligrafía (Spagna, 2013).
Notturna è uscito a Buenos Aires nel 2016. Suoi testi poetici sono stati inseriti in diverse antologie e riviste, sia in Argentina che all’estero.
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