I
Suena el timbre y puede ser cualquiera pero no es cualquiera sino típicamente una tía o amigos de los padres. Nunca hay que abrir la puerta a los desconocidos, como mucho a un señor que ofrece cosas insignificantes. Pudo haber también un policía, con esa ambigüedad que tienen a los siete años, para qué acordarse ahora de algo. La apertura de esas primeras puertas desde abajo, instante siempre mal estructurado a ambos lados de la mirilla, y la siempre inútil simpatía de los adultos que por fin entran en casa. El salón está tan ordenado, ahora es ajeno, daría casi miedo ser yo mismo o mis dibujos y raquetas, daría casi ganas de contar que los padres mienten y esta seriedad de los sillones y la mesa y de los padres es disfraz, que hay té pero el azucarero está lleno de sal. Existen distintas maneras de abrazar a la almohada, como se puede uno meter en la bañera cuando aún no está llena, o tener y por lo tanto ser en secreto algún insecto. Desde la cama son gritos las palabras en el cuarto de al lado, y el ruido de las copas una vajilla rota. Las certezas: sé que soy yo el que abraza esta almohada porque esta almohada es la mía; sé que esta almohada es la mía por su forma de abrazarme.
I
Suona il campanello e può essere chiunque però non è chiunque bensì tipicamente una zia o amici dei genitori. Non si deve mai aprire la porta agli sconosciuti, al limite soltanto a un signore che offre cose insignificanti. Poteva esserci anche un poliziotto, con quella ambiguità dei sette anni, perché ricordarsi ora di qualcosa. L’apertura di quelle prime porte da sotto, istante sempre strutturato male in entrambi i lati dello spioncino, e la sempre inutile simpatia degli adulti che finalmente entrano in casa. Il salone così ordinato, ora è estraneo, farebbe quasi paura essere io stesso o i miei disegni e racchette, verrebbe quasi voglia di raccontare che i genitori mentono e che questa serietà delle poltrone e del tavolo e dei genitori è maschera, che abbiamo del tè però la zuccheriera è piena di sale. Esistono distinte maniere di abbracciare il cuscino, come si può entrare nella vasca da bagno quando ancora non è piena o avere, e per tanto essere, in segreto un insetto. Dal letto sono grida le parole nella stanza confinante, e il rumore dei bicchieri una stoviglia rotta. Le certezze: so che sono io colui che abbraccia questo cuscino perché questo cuscino è mio; so che questo cuscino è mio per il modo in cui mi abbraccia.
IV
Dice que no, que lo que hay que elegir es si se enfocan las semejanzas o las diferencias, como ante algunos lienzos o con todos los pinceles en la mano. Los paisajes se suceden pero no, es en el marco donde se escribe el discurso, es a través del ojo como se nubla el marco, es antes de imaginar la vista cuando se puede imaginar. Elegir siempre es no: entre quedarme vaciándome en mi casa o bajar a buscarme por los parques, por ejemplo de acuarelas triviales, no es no una de las opciones sino todo el planteamiento. El cuadro pinta la paleta, ya sedimenta el próximo paisaje. Una vez seca la pintura, se articula la mano, recupera la idea la perspectiva inicial, el pintor falsifica su firma. Yo observo los oleos y no consigo advertir la dirección del trazo, qué volumen fue alguna vez aquí y cuál allá. Eso es lo que me importa distinguir: ¿ida o vuelta?
IV
Dice di no, che quello che bisogna scegliere è se si fronteggiano le somiglianze o le differenze, come davanti ad alcune tele o con tutti i pennelli in mano. I paesaggi si succedono, però no, è nella cornice che s’iscrive il discorso, è attraverso l’occhio che si rannuvola la cornice, è prima d’immaginare la vista quando si può immaginare. Scegliere è sempre no: tra restare svuotandomi in casa o scendere a cercarmi per i parchi, per esempio di acquarelli triviali, no non è una delle opzioni bensì tutta l’impostazione. Il quadro dipinge la tavolozza, già sedimenta il prossimo paesaggio. Una volta asciugata la pittura, si articola la mano, recupera l’idea l’iniziale prospettiva, il pittore falsifica la propria firma. Io osservo gli oli e non riesco a percepire la direzione del tratto, che volume era qui una volta e quale là. Questo è ciò che m’interessa distinguere: andata o ritorno?
XII
Cantan las sirenas de la noche y traen con su sal un mensaje que el publicista llamaría invitación a salir del tedio. ¿Tediosa mi vida? Mi vida es lo contrario de la mía, las sirenas cantan y es el momento de dedicarse a descifrar besos aunque los besos ya van por su cuenta en busca de un código, una cerradura por la que se mira y hay otro ojo. La confortable simetría que combato con calcetines distintos forma parte de un orden mayor, como cada combate forma parte de otro, todavía imperceptible pero tenso, el agua y la sal. Todo se vuelve signo, alarma ante el exceso de noúmeno, bandazo hacia el remolino sensorial, la víscera latente y a veces manifiesta se limita hoy a sus funciones más prosaicas. Resumen de eufemismos: el amor es metáfora del sexo como Dios es metáfora de dudas trascendentes y a veces también físicas, recordemos si no cuando el sol y la lluvia, qué equivalente a estimar conciencia de su canto en las sirenas que pese a mis meditaciones hermenéuticas seguirán trabajando y saben oponer algo estimable. Sueñas, luego existen.
XII
Cantano le sirene della notte e portano con il loro sale un messaggio che il pubblicista chiamerebbe invito a uscire dal tedio. Tediosa la mia vita? La mia vita è il contrario della mia, le sirene cantano ed è il momento di dedicarsi a decifrare baci sebbene i baci già vanno per conto loro in cerca di un codice, una serratura dalla quale si osservi e c’è un altro occhio. La confortevole simmetria che combatto con calzini diversi fa parte di un ordine superiore, come ogni scontro fa parte di un altro, ancora impercettibile ma teso, l’acqua e il sale. Tutto si fa segno, allarme davanti all’eccesso di noùmeno, sbandata verso il mulinello sensoriale, l’organo latente e talvolta presente si limita oggi alle sue funzioni più prosaiche. Riassunto di eufemismi: l’amore è metafora del sesso come Dio è metafora di dubbi trascendentali e talora anche fisici, ricordiamo se non quando il sole e la pioggia, equivalente a supporre coscienza dal proprio canto nelle sirene che nonostante la mia meditazione ermeneutica continueranno a lavorare e sanno opporre qualcosa di apprezzabile. Sogni, dunque esistono.
XVIII
Bocinas luces ella el volante qué dibujan qué dicen los análisis las células las ruedas en la lluvia se extiende las noticias que ella tapa con sus nervios crecen giros hoy hay prisa porque así es la vida así es la suerte es la fuerte más menos las distancias un limpiaparabrisas que levanta un puente el otro que lo borra la esperanza ella es blanca querida y tiene la ciencia las ciudades y sus sábados y sus aeropuertos volar volante pisar ahora calcular las lágrimas en las ruedas la sangre en los cristales los crist alicia los frenos No soy Alicia señor soy su enfermera.
XVIII
Clacson luci lei il volante che disegnano che cosa dicono le analisi le cellule le ruote nella pioggia si allarga le notizie che lei copre coi suoi nervi crescono giri oggi c’è fretta perché così è la vita così è la sorte è la forte più meno le distanze un tergicristallo che innalza un ponte l’altro che lo cancella la speranza lei è bianca cara e ha la scienza le città e i suoi sabati e i suoi aeroporti volare volante pestare adesso calcolare le lacrime nelle ruote il sangue nei vetri i vet alicia i freni Non sono Alicia signore sono la sua infermiera.
|