Con straordinaria maestria Luis Armenta Malpica in Chiamatemi Ismaele fa dialogare Moby Dick con opere letterarie di questo presente storico, agita le acque in una combinazione strettamente funzionale e, se fosse poco, con uno spiegamento di reti lanciate su una superficie in cui l’allegoria domina la tribuna oceanica. Un io lirico che si muove nei testi poetici come un faro (nella notte della scrittura?) e si trasforma in animale pur di imbattersi nella sua stupefacente balena bianca. Luis Armenta Malpica carica i naufragi dell’io poetico e, staccatosi dalla vertigine che ha vissuto nell’atto della creazione, ci consegna uno dei libri di poesia piů belli e lucidi della poesia messicana attuale. Ed ora anche il lettore italiano potrŕ immergersi nel limpido oceano di Chiamatemi Ismaele: per nuotarvi, scoprirlo e amarlo.
Dall'introduzione di EDUARDO MILÁN
LUIS ARMENTA MALPICA, nato a Cittŕ del Messico nel 1961 č poeta, saggista ed editore. Ha vinto diversi premi per la poesia, tra gli ultimi: Enrique González León (2016) e Jaime Sabines-Gatien Lapointe (Canada-Messico 2017).
I suoi libri piů recenti sono: Papiro de Derveni (2013), Llámenme Ismael (2014), The Drunkenness of God (2015), Götterdämmerung. Antologie minime (2015), Götterdämmerung. Antología personal (2015 e 2017), Greetings to the Family (2016) ed Enola Gay (2019).
Suoi testi poetici sono stati tradotti in molte lingue e inseriti in antologie messicane e straniere.
Chiamatemi Ismaele [Llámenme Ismael] č stato pubblicato in Messico nel 2014 dopo aver vinto come inedito, nel 2013, il “Premio Internacional de Literatura Sor Juana Inés de la Cruz”.
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